Passeggiando nel Parco Valle del Menago è possibile visitare un villaggio preistorico, ubicato su un isolotto posto al centro di un laghetto artificiale. Le capanne dell’abitato, realizzate da archeologi professionisti dell’Associazione Tramedistoria sulla base di dati e materiali di scavo provenienti da diverse località di Bovolone, in particolare loc. Crosare, forniscono uno spaccato di vita quotidiana riferibile ad un momento avanzato dell’Età del Bronzo (XIV-XII sec. a.C.).
I manufatti ricostruiti presenti all’interno delle strutture abitative rappresentano copie fedeli di strumenti preistorici rinvenuti nel territorio di Bovolone e ne raccontano quindi la millenaria frequentazione umana, iniziata a partire dal Neolitico (V millennio a.C.) e proseguita durante l’Età del Bronzo (II millennio a.C.) e l’Età del Ferro (I millennio a.C.).
Il villaggio è aperto la domenica da aprile ad ottobre per visite guidate e attività di laboratorio, negli altri giorni su prenotazione per scolaresche e gruppi.
La valle a seguito di bonifiche, effettuate per togliere le acque stagnanti e farne terra agricola è stata resa percorribile con sentieri e strade, la piantumazione di numerosi alberi autoctoni ed il ritorno delle specie di uccelli acquatici praticamente scomparsi e che un tempo popolavano la valle.
La riqualificazione di questo vasto territorio inizia nei primi anni '90, grazie all'Amministrazione comunale, proprietaria di 30 ettari nella zona valliva.
Se nel 1995, data di inizio dei lavori per la realizzazione del Parco, venne piantata simbolicamente una quercia farnia, simbolo del Comune di Bovolone, oggi sono più di tre mila gli alberi ad alto fusto messi a dimora. Tutti gli anni, inoltre vengono piantati un albero per ogni nato, ripopolando sempre più di verde il luogo.
Nell'ecosistema naturale del Parco, il vasto laghetto realizzato nell'area centrale riveste un'importanza del tutto particolare; proprio qui, infatti, hanno trovato rifugio e nidificano tantissimi uccelli acquatici come l'airone cenerino, la nitticora o il pendolino. Nelle aree rimboschite sono, invece, riapparsi animali che si consideravano scomparsi, come la volpe, il riccio, la lepre.
Per "ripopolare", per così dire, il Parco del Menago sono state scelte tutte le piante che sono attualmente presenti nella pianura veronese, con particolare attenzione alle specie che meglio si adattano al microclima umido della valle. In particolare, per le zone lungo i corsi d'acqua sono stati scelti i pioppi neri e bianchi, i salici e gli ontani. Gli alberi più comuni che si possono trovare sono invece il frassino, la farnia, l'acero campestre, il tiglio e la robinia.
Il parco è stato dotato anche di attrezzature sportive, didattiche e ricreative, piste ciclabili e lunghi sentieri per passeggiate. E' sempre aperto.
La gestione dell'intero parco Valle del Menago, è affidata, mediante una convenzione, all’Associazione GEA Onlus , la quale nell'ambito della tutela dell'area del Parco, della conservazione del patrimonio naturale e paesaggistico e nella valorizzazione delle aree con finalità didattica e ricreativa si impegna a:
- Garantire l'esecuzione delle attività di gestione ordinaria e degli interventi straordinari;
- Attuare quanto previsto dagli obiettivi pluriennali, concordati con l'Amministrazione comunale;
- Svolgere attività, all'interno del Parco in situazioni didattiche diverse, finalizzate sia all'educazione ambientale, che alla promozione di una maggior conoscenza dell'area anche mediante laboratori. Le iniziative sono rivolte a persone di tutte le età, ed in particolar modo agli studenti
- Promuovere buone pratiche di sostenibilità attraverso il riuso e riutilizzo delle risorse naturali all’interno del parco.
Locandina con le attività del Parco (2,26 MB)