Le origini - RETE CIVICA DEL COMUNE DI BOVOLONE

La Storia | Le origini - RETE CIVICA DEL COMUNE DI BOVOLONE

 

S T O R I A

Toponimo: dal Convegno "TRADIZIONE E SVILUPPO DELLE CONOSCENZE STORICHE" - Le risorse di un territorio - svoltosi il 4 settembre 2005 presso l' Auditorium della Biblioteca Civica, in occasione del Palio "Castrum Bodoloni" lo storico e linguista dr. Giovanni Rapelli, è intervenuto con la relazione su "Etimologia di alcuni nomi di località" - Bovolone e dintorni - Lo storico è noto per aver svolto ricerche in molti settori tra cui la toponomastica. La sua produzione annovera oltre 320 titoli tra volumi, memorie scientifiche, articoli e scritti minori (gli atti del Convegno sono presso la Proloco e la Bibloterca Civica). Nella relazione il Dottor Giovani Rapelli, tra le altre, afferma: "Entrando nel merito dei toponimi devo dire - contro lopinione corrente - che a mio parere non è possibile accettare l etimologia di Bovolone dal ver. ranabodolo "girino". Mi sembra molto più adeguata linterpretazione dell Olivieri (Toponomastica Veneta, cit. a pag. 30 - ed. 1961) che deriva il nome del capoluogo da quello di un personaggio di origine longobarda, tale "Bodilo". La località, come è noto,è documentata a partire dall 813 come "Bodolone", ciò che non significa che linsediamento sia stato fondato in quell anno: è probabile che risalga a qualche tempo prima, ossia al periodo in cui i Longobardi dominano buona parte d Italia. A questo periodo risalgono vari altri toponimi la cui derivazione viene comunemente assegnata a signori di origine Longobarda il cui nome terminava al nominativo con la desinenza - ilo, che nei casi obliqui diventava -ilone, nella resa popolare veneta, il suffisso viene spesso - olo e -olon". Bovolone, quindi, deriva da un personaggio di origine Longobarda tale "Bodilo". Altre interpretazioni non avrebbero un supporto storico.

Le origini di Bovolone risalgono intorno al 2500 a.C., nell'Era Quaternaria e a cavallo tra l'Era della Pietra e quella del Bronzo. Ciò che ha permesso tale datazione è stata la scoperta di una grande necropoli in località Prato Castello, più di un secolo fa. Vennero portati alla luce molteplici oggetti e strutture: urne cinerarie, sepolcri, vasi di corredo, punte di freccia e coltelli in selce lavorata, resti di fuochi e di palafitte, ed un pozzo in legno. Si scoprirono tracce del doppio rito di sepoltura, inumazione e incenerimento, e si diede corpo all'idea che si trattasse di una popolazione dimorante su palafitte, come nel basso Lago di Garda.

Dalla preistoria il territorio di Bovolone è sempre stato una zona di transito e di insediamento da parte di molte popolazioni. Dagli Illirici ai Veneti (che coltivarono il territorio fino al VI secolo a.C.), dagli Etruschi ( la cui supremazia durò fino al IV secolo a.C.) ai Galli Cenomani.

Bovolone divenne, nel 222 a.C., dominio romano e conobbe un notevole sviluppo culturale ed economico. In questo periodo si trovava al centro di alcune importanti arterie stradali romane: la via Claudia Augusta, che dal Brennero si immetteva nella via Emilia, la Postumia che univa Verona ad Aquileia; la via Emilia Albinate che scorreva a sud di Ostiglia fino ad Este. Sempre durante il periodo romano si diffuse a Bovolone il culto degli dei, ma tale usanza venne sostituita dal Cristianesimo, soprattutto per opera del Vescovo di Verona, San Zeno. Al momento di pace e benessere sotto il dominio romano ne seguì uno segnato dalle invasioni barbariche (Germani, Lepidi, Svevi), finché Bovolone non passò nel dominio dei Longobardi nel 569.
In seguito fece parte del Sacro Romano Impero creato da Carlo Magno e conobbe uno dei suoi momenti di maggior splendore e benessere. Alla morte dell'imperatore, Bovolone passò completamente sotto la giurisdizione del Vescovo di Verona, divenendo così Contea Feudale fino alla Rivoluzione francese.

Per quasi tutto il Medioevo l'unica istituzione sociale esistente nel territorio fu la pieve di San Giovanni (SanZuane), ed attorno ad essa si raccolse il paese, arrivando anche ad identificarsi con essa. Fra il 1179 e il 1229 vennero, inoltre, promulgati importanti "statuti rurali" per regolare la vita civile del paese. Nel momento in cui cominciò ad indebolirsi l'influenza dell'autorità vescovile, Bovolone fu interessata da lotte con città vicine e contrasti all'interno del suo territorio. Ma proprio in questo clima sorsero grandi iniziative commerciali ed economiche, che fecero di Bovolone uno dei paesi più importanti della provincia veronese.
Tra le iniziative vanno ricordate l'istituzione nel 1278 della Fiera annuale di San Biagio e la costruzione di un ospedale-ricovero ad opera di Donna Verde da Salizzole moglie di Alberto I° della Scala e madre di Cangrande.

Tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400 il centro venne spostato dalla località Crosare, dal "Castro Bodoloni" alla "Villa Bodoloni" al luogo dove si trova attualmente, luogo più salubre e difeso dal fiume Menago.
Nel 1405 anche Bovolone, come tutto il territorio veronese, passò sotto il dominio di Venezia. Ebbe grandi mutamenti sociali ed un notevole progresso economico e culturale. Si puntò allo sfruttamento agricolo delle terre e si affermò un nuovo tipo di sviluppo edilizio con la costruzione di ville patrizie destinate a dimora di campagna.

Dopo più di un millennio, Bovolone cessò di essere un Feudo Vescovile quando, nel 1769, passò sotto il dominio francese con l'arrivo di Napoleone Bonaparte.
Successivamente entrarono in paese le truppe austriache che portarono una nuova delusione e, quindi, un nuovo periodo di terrore e di regime politico.
Nel 1861, quando venne proclamato il Regno d'Italia, Bovolone risultava ancora sotto il controllo austriaco e vi rimase fino al 1866 quando, dopo un plebiscito, fu aggregato al Regno.

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